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Il termine parodontite (comunemente chiamata anche "piorrea") descrive un’infiammazione del tessuto parodontale (costituito da osso alveolare, legamento parodontale, cemento radicolare e gengiva), che può provocare una graduale perdita dei denti e dei tessuti di sostegno.

Ad uno stadio iniziale una pulizia dentale professionale regolare può impedirne la progressione. Anche la terapia fotodinamica tramite laser è un valido strumento utilizzabile per bloccare una parodontite. Nel caso di una situazione patologica più avanzata si rendono invece necessari interventi di chirurgia parodontale.

Nello studio la dottoressa Maria Di Martino si prende cura di tutti i pazienti che presentano una malattia parodontale, una recessione gengivale o che necessitano di un trattamento di chirurgia parodontale o mucogengivale.


Cos’è la parodontologia?


È la branca dell’odontoiatria che si propone di preservare la salute del parodonto (ovvero dell’insieme di quelle strutture che “ancorano” il dente nel suo alveolo) mediante l’eliminazione della malattia parodontale.

Cos’è la malattia parodontale? 


È un disordine caratterizzato dalla perdita di tessuti di sostegno del dente (legamento parodontale, osso, gengiva).

Può avere cause: 

  • infettive: associato alla colonizzazione batterica delle superfici dei denti, sotto forma di placca e tartaro; 

  • traumatiche: associato a traumi costanti e ripetuti ai danni della gengiva, come, ad esempio, uno spazzolamento non corretto; 

  • iatrogene: dovute a cure eseguite (corone, otturazioni, estrazioni, ecc.) tali da presentare un possibile danno ai tessuti di sostegno del dente.

Al contrario di quanto si potrebbe pensare la prima causa della perdita dei propri denti non è la carie, ma la malattia parodontale.


Come si manifesta la malattia parodontale? 

 

Si manifesta sempre mediante diversi sintomi come gonfiore e rossore gengivale, sanguinamento gengivale, retrazione (recessione) del margine della gengiva, ipersensibilità agli stimoli termici, mobilità e/o spostamento dei denti, dolenzia alla masticazione, sensazione di “scollamento” della gengiva dalla superficie del dente, alitosi, ecc.
 

Come si cura la malattia parodontale? 
 

La terapia è fondamentalmente mirata all’eliminazione della causa della malattia parodontale, ovvero alla rimozione di placca e tartaro, come di possibili traumi e cause iatrogene. Questa può essere svolta mediante terapie non chirurgiche e/o chirurgiche. 


In cosa consistono le terapie chirurgiche e non chirurgiche? 

La terapia non chirurgica comprende: 
  • la rimozione professionale dei depositi di placca e tartaro dalla superficie dentale (sopra e sottogengivale) mediante detartrasi con ultrasuoni e levigatura radicolare

  • il mantenimento nel tempo dell’igiene orale sia domiciliare da parte del paziente (quotidianamente), che professionale (ogni 3, 4 o 6 mesi a seconda dei singoli casi) da parte del dentista o dell’igienista

  • in alcuni casi, la somministrazione di antibiotici 

La terapia chirurgica consiste, mediante un’incisione della gengiva, nello scoprire le radici dei denti per:

  • creare un accesso per una corretta e professionale pulizia delle stesse radici da placca e tartaro

  • correggere la morfologia gengivale (eliminazione delle tasche) per permettere al paziente di rimuovere correttamente la placca con le manovre di igiene orale domiciliare

  • ricreare un profilo più funzionale e, se possibile, più estetico dell’osso e della gengiva

  • rigenerare, quando possibile (mediante l’applicazione di innesti ossei, membrane o proteine sotto forma di gel), il sostegno del dente perduto a causa della malattia parodontale

Si applicano, quindi, alcuni punti di sutura per stabilizzare il lembo e permettere una corretta guarigione. Questi saranno rimossi dopo 7-15 giorni. 
Nessun approccio terapeutico singolo può costituire il trattamento unico e di elezione per tutte le forme di patologia parodontale. 

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